In vetrina/Featured events

Per l'emergenza Covid19, molti degli eventi in programma potrebbero essere stati rimandati o annullati.

For the Covid19 emergency, many of the scheduled events may have been postponed or cancelled.

Ci auguriamo che questa pandemia possa risolversi quanto prima per tornare ad incontrarci e a condividere questa grande passione per la rievocazione storica.

We hope that this pandemic can be resolved as soon as possible to meet again and share this great passion for historical re-enactment.

Historical Dances e workshop

Mostre / Exhibitions

»Riga (Lettonia) Modes Muzejs, 1918. The Luxury of independence (4 ottobre, The Alexandre Vassiliev Foundation)

»Milano (Italia), Pinacoteca di Brera - Inaugurazione settimo dialogo attorno a Ingres e Hayez, sguardi diversi sulle donne di metà Ottocento (Ingresso gratuito)

»Morón de Almazán (Soria, Spagna) - Mostra dei vestiti nuziali dal 1830 al 2004 (fino a dicembre 2019)

»Albi (Francia), Musée de la mode - Broderie (dal 30 marzo al 29 dicembre 2019)

»York (UK), Fairfax House - The Georgian Edit (dal 29 agosto al 31 dicembre 2019)

»Zurigo (Svizzera), Landesmuseum - Indiennes. Material for a thousand stories (30 agosto 2019 - 19 gennaio 2020)

»Hangzhou (Cina), China National Silk Museum, From Rural to Urban: 400 Years of Western Fashion (da giugno 2016 a dicembre 2019)

» Londra(UK), The Great Hat Exhibition 2019 - World Garden (Monique Lee Millinery, London Hat week) 

»Monsampolo del Tronto, Museo della Cripta (dal 7 settembre 2019)

» Amsterdam (Paesi Bassi), Jewels! The Glitter of the Russian Court (dal 14 settembre 2019 al 15 marzo 2020)

»Rovigo, Palazzo Roverella, Giapponismo venti d'oriente nell'arte europea 1860-1915 (28 settembre 2019-26 gennaio 2020)

» Genova, Palazzo Ducale, Anni Venti in Italia (4 ottobre 2019 - 1 marzo 2020)

»Madrid (Spagna), Museo del Traje, Extra Moda! El nacimiento de la prensa de moda en España (22 novembre 2019 - 1 marzo 2020)

»Daugavpils (Lettonia), Art nouveau fashion from Alexandre Vassiliev Foundation (Alexandre Vassiliev foundation) (6 dicembre 2019 - 19 gennaio 2020)

» Vilnius (Lituania), Aristocracy at the helm of fashion. 18th-20th century (Alexandre Vassiliev foundation) (dal 22 gennaio 2020 al 21 gennaio 2021)

»Braine L'Alleud (Belgio), Exposition Temporaire: Les face a face de Blucher et Napoléon (Mémorial de la bataille de Waterloo) (tutti i venerdi fino al 31 marzo 2020)

»Greenwich (Londra), The Fan Museum - Heroic Figures (dal 1 febbraio al 24 maggio 2020)

» Torino (Italia), Cinemaddosso, I costumi di Annamode da Cinecittà a Hollywood, Museo del Cinema di Torino (dal 15 febbraio 2020 al 15 giugno 2020)

»Versailles (Francia), Le Gout de Marie Leszczynska (dal 16 aprile 2020)

»Vilnius (Lituania), Moda del 20° secolo (Alexandre Vassiliev Foundation) (fino al 20 agosto 2020)

»Londra (UK), Angelica Kauffman alla Royal Academy of Arts (28 giugno/20 settembre 2020)

»Albi (Francia), Musée de la mode - Broderie (dal 10 febbraio al 27 dicembre 2020)

» Bath (UK), American Museum & Gardens - Night & Day: 1930s Fashion and Photographs (dal 4 luglio al 20 dicenbre 2020)

»Domaine de Chantilly (Francia), Carmontelle, ou le temps de la douceur de vivre (5 settembre 2020 al 3 gennaio 2021)

»Firle (UK), THe House of Embroidered Paper - Regency wardrobe (dal 2 maggio al 1 giugno 2021)

»Ragusa, Castello di Donnafutaga - Belle époque, mito e moda della gioia di vivere

»Firenze, Museo Stibbert

»Vigevano, Museo della Calzatura

»Bath (UK), Fashion Museum

»Gignese (VB), Museo dell'Ombrello e del Parasole

»Mirto (Messina), Museo Mirto - Museo del Costume e della Moda Siciliana

»Firenze, Palazzo Pitti - Museo della Moda e del Costume

»Amsterdam, Tassen Museum - Museum of Bags and Purse

»Serrone (Frosinone) - Mostra permanente di costumi teatrali

»Montappone (FM) - Museo del cappello

»Scicli (Ragusa) - Museo del costume Mediterraneo

»Burano (Venezia) - Museo del Merletto

»Brescia - Museo delle Armi "Luigi Marzoli"

»Roma - Museo Napoleonico

»Milano - Museo Bagatti Valsecchi, Galleria delle Armi

»San Marino - Museo delle Armi Antiche

»Ghiffa (VB) - Museo dell'arte del cappello

»Australian Museum of Clothing and Texiles

»New York, The Met - The Costume Institute

»Parigi, Musèe de la mode - Palais Galliera

»Madrid, Museo del Traje

»Spoleto, Museo del Tessuto e del Costume 

»Lisbona, Museo Nacional do Traje

»Norimberga (Germania), Germanisches National Museum, clothing from 1700

»Washington (DC, USA), The National Museum of American History - Clothing&Accessoring (from 1700 to the present day)

» Silute (Lituania), The Alexandre Vassiliev Foundation) 

» Medina (Malta), Palazzo Falson, Folding Fan

»Albi (Francia), Musée de la mode

»Berkeley (California,USA), Lecis Museum

»Roma, Museo Nazionale dell'Alto Medievo

»Stoccolma (Svezia), Medieval Museum

»Greenwich(Londra, UK), The Fan Museum

»Halifax (UK), Bankfield Museum, The Fashion Gallery (moda e collezioni di stoffe dall'antico Egitto ai giorni nostri) (Presente dal 4 maggio 2019)

»La Habana (Cuba), Museo Napoleonico

»Capodimonte (Napoli, Italia) - Armeria reale di Capodimonte

»Banksfield (UK) - Banksfield Museum (The fashion gallery)

»Nuoro (Italia), Museo del Costume 

»Chazelle sur Lyon (Francia) - Museé du chapeau

»Mirto (Messina) - Museo del costume e della moda siciliana)

»Spoleto - Museo del tessuto e del costume

»Buenos Aires - Museo Fernandez Blanco (La ciudad a la moda) abiti e accessori tra il 1830 e il 1930

» Lisbona - National Museum of Costume 

»Kobe (Giappone) - Kobe Fashion Museum

»Norinberga (Germania) - Germanische National Museum (collezione permanente di abiti dal 1700)

»Berlino (Germania) - Museo delle Arti Decorative

»Dordrecth (Paesi Bassi) - Dordrecht Museum, Slow Fashion 

»Valencia de Don Juan (Spagna) - Museo de la Indumentaria tradicional de Leonesa (MITLE)

»Los Angeles - LACMA los angeles county museum of art

»GOrizia - Museo della moda e delle arti applicate (ERPAC)

»Genova - Museo di Strada Nuova - Palazzo Bianco

»Pont l'Abbé (Francia) - Musée de Bigouden

»Toronto (Canada) - Bata Shoe Museum

»Venezia - Palazzo Mocenigo (museo del profumo)

»Cambridge (Ontario-Canada) - Fashion History Museum

»Francoforte (Germania) - Historisches Museum Frankfurt, collezione moda e tessile

»York (Regno Unito), York Castle Museum

Storia dei colli in merletto

(English below)

Prima della metà del XVI secolo era estremamente raro usare il pizzo nell’abbigliamento nè i ritratti di quell’epoca  restituivano immagini di abbigliamento con il pizzo.

I primi merletti in realtà vennero  usati nell’arredamento, quando le estremità sciolte dei tessuti presi dai telai  venivano intessute e legate seguendo uno schema;  man mano questi intrecci divennero  più grandi ed elaborati, fin quando divennero una cosa a se’ stante, e presero il nome di “pizzo”.

Il pizzo si sviluppò nel XVI secolo in Europa, ma divenne veramente popolare solo verso la fine del secolo e divenne di gran moda a partire dall'inizio del XVII secolo.

Il ritratto di Elisabetta I che indossava un pizzo chiamato “reticella”, lo fece diventare popolare in Inghilterra, mentre negli stessi anni Maria de Medici, a seguito del suo matrimonio con il Re di Francia Enrico  IV, nel 1600, importò in Francia, dall’Italia,  i merletti più costosi facendoli diventare di gran moda. L'imponente "colletto mediceo", familiare nei suoi ritratti di Rubens, Pourbus de Younger e altri, era il passaggio tra la “gorgiera” indossata per la prima volta da Enrico II e Caterina de' Medici e l'ampio colletto piatto indossato da Luigi XIII.

Colli di pizzo, polsini e orli vennero usati nel XVII secolo anche nell’abbigliamento maschile, come dimostrano i quadri di  Van Dyke di aristocratici francesi e inglesi.

Questi merletti ,che andavano via via ingrandendosi,   venivano sostenuti con delle strutture in filo metallico, modellato e ricoperto con filo di seta colorata, oro o argento. Erano anche popolari i supporti irrigiditi con cartone o cartoncino e ricoperti di seta o lino (questi supporti veniva chiamati “supportasse” o “underpropper” , ma anche  “piccadill” (picadil, pickadill – Piccadilly, una delle strade centrali di Londra, sembra abbia preso il nome da un imprenditore della zona che fece fortuna proprio grazie ai “piccadills”), “fruste” o “rebatos”,  e potevano anche essere tempestati di piccoli gioielli.

Esistono due tipi di pizzo fatto a mano: il pizzo ad ago e il pizzo a fuselli. Il primo tipo di pizzo veniva chiamato Reticella e le sue versioni  più elaborate venivano dalle  Fiandre, dall’Inghilterra e dall’Isola di Burano in Italia.

Nel tempo, al pizzo ad ago si affiancò il pizzo a fuselli, che divenne sempre più elaborato fino ad imitare la raffinatezza del  pizzo ad ago –essendone,  tra l’altro un'alternativa “più economica” -  e permettendone una maggiore  diffusione.

 Nel XVII secolo l'artigianato del merletto era di dominio femminile. Bambine di 9 anni venivano addestrate alla tessitura del merletto in ambienti  umidi e bui per evitare che il filo sottile si spezzasse e spesso in età adulta queste artigiane perdevano l’uso della vista.

 

***

Before the middle of the 16th century the use of lace in clothing was extremely rare, nor did the portraits of that period show images of clothing with lace.

The first lace was actually used in furniture, when the loose ends of fabrics removed from the loom were woven and tied in patterns;  these weaves became in times larger and more elaborate, so much so that they became a separate thing from the rest of the fabric, and were called lace.

Lace developed in Europe in the 16th century, but it became really popular only towards the end of the century and very fashionable from the beginning of the 17th century.

The portrait of Elizabeth I wearing a lace called “reticella” made it popular in England, while in the same years Maria de Medici, after her marriage to King Henry IV of France in 1600, followed him and imported the most expensive lace from Italy to France, making it very fashionable. The imposing "Medici collar", familiar in her portraits of Rubens, Pourbus de Jonker and others, was the passage between the “gorget” worn for the first time by Henry II and Catherine de' Medici and the wide flat collar worn by Louis XIII.

Lace collars, cuffs and hems were also used in men's clothing in the 17th century, as shown by Van Dyke's paintings of French and English aristocrats.

These laces, which gradually grew larger and larger, were supported with modelled metal thread frames covered with colored silk, gold or silver thread. Also popular were supports stiffened with thick paper or cardboard and covered with silk or linen (these supports were called “supportasse” or “underpropper”, but also “piccadill” (picadil, pickadill - Piccadilly, a street in central London, is believed to be named after the piccadill, perhaps because a landowner in the area once made his fortune from them), “whips” or “rebates”  and could also be studded with small jems.

There are two types of handmade lace: needle lace and bobbin lace. The first type of lace was also called “reticella” and the most elaborate versions of it came from Flanders and England and from the island of Burano (Venice) in Italy.

Over time, needle lace was flanked by bobbin lace which became more and more elaborate until it imitated the refinement of needle lace, being, among other things, a "cheaper" alternative to the former and allowing the use of lace to spread.

 In the 17th century lace-making was a feminine domain. Nine year old girls were trained in weaving lace in damp and dark environments to prevent the fine thread from breaking and often, growing old, these skilled crafts women lost the gift of sight.

 

Thanks to Barbara Giurastante for helping in translation


Fonti/sources:

https://www.sophieploeg.com/blog/historyofearlylace/

https://fashionhistory.fitnyc.edu/medici-collar/

https://www.histclo.com/style/shirt/Collar/collarl.html


Sito costruito e gestito da Silvia Basile (www.bassil.altervista.org), con la collaborazione di Anna Lisa Desiati
sfondo "horse" di ractapopulous - www.pixabay.com 

Immagini slide: pic nic e balli (sixth Malta Regency weekend 2018, foto di Tanya Zammit e Anna Lisa Desiati), promenade (Regency weekend in Festetic Palace, Ungheria di Zsuzsi Dingsdale, foto di Anna Lisa Desiati), visite culturali (Visita Centrale Montemartini in anni '20, 2018 - Playing History, foto di Fabrizio Cocci)

sito on line da Aprile 2018|Privacy Policy